martedì 21 agosto 2007

I Circoli delle Libertà... di chi?


Avete visto? Avevo ragione o no?
Alcuni mesi fa dicevo che i circoli delle libertà non solo erano uno strumento ad uso e consumo di F.I. ma aggiungevo che servivano a lanciare la Brambilla?
Molti mi hanno detto che non capivo nulla!!!
Ora, come volevasi dimostrare, i circoli e il nuovo partito (che presenterà la prima lista a Courmayeur) hanno lo stesso comune denominatore e cioè Brambilla!
Ora mi chiedo se l'udc e la lega l'hanno già bocciato, AN dichiara che in politica si ragiona diversamente che nelle aziende come la Coca Cola, e molti esponenti di F.I. ricchi di aspirazione guardano male il nuovo movimento... a che serve?
Lo so io! Serve a tutelare la leaderschip che ormai S.Berlusconi sente di non riuscire più a gestire e siccome nel suo partito i "piccoli crescono" è ovvio che, sudditanza a parte, non sono disposti a mettere di lato la dignità e non hanno più voglia di mantenere in piedi un partito "personale".
Non ci metterei la mano sul fuoco, ma penso che in F.I. non sia tutto rose e fiori, e che presto (a settembre) ci potrebbe essere qualche "uscita" clamorosa che potrà dare il la al "CENTRO"

17 commenti:

Anonimo ha detto...

MPA-UDC insieme: cresce la Sicilia dell'Autonomia

Siglata l'intesa tra Raffaele Lombardo e Totò Cuffaro per avviare una nuova stagione di riforme nell'Isola
Comunicato stampa congiunto Mpa-Udc

Lungo e costruttivo confronto tra il Presidente della Regione e vicesegretario nazionale dell’Udc Totò Cuffaro e il presidente dell’Unione Regionale delle Province Siciliane e presidente nazionale dell’Mpa Raffaele Lombardo e i segretari regionali dell’Udc Saverio Romano e dell’Mpa Lino Leanza.

Commentati i temi politici di maggiore rilievo, dalla fondazione del Partito Democratico all’ipotetico PDL, si è convenuto sulla opportunità di avviare un dialogo più serrato che, si è auspicato, possa sfociare in una forte collaborazione tra le due formazioni politiche, finalizzata allo sviluppo della Sicilia e imperniata sui principi della solidarietà, della partecipazione democratica e della autonomia siciliana, aperta a quanti ne condivideranno programmi e obiettivi.

Nelle prossime settimane Mpa e Udc, esamineranno i temi all’ordine del giorno della politica siciliana e si determineranno nella sede dei relativi organi decisionali.

Oggetto di particolare attenzione sono stati inoltre gli appuntamenti legislativi prossimi tra cui prioritariamente il ddl sullo sviluppo, il piano energetico regionale, la salvaguardia e il disinquinamento dell’ambiente, la legge sul mercato del lavoro e quella sul diritto allo studio, la finanziaria regionale del 2008. Sono stati approfonditi, inoltre, gli altri temi che si impongono nell’agenda politica regionale col carattere dell’urgenza: la riorganizzazione degli ATO rifiuti, la cui gestione va affidata ai Sindaci; l’impiego delle risorse comunitarie 2007-2013; la razionalizzazione e la riduzione della spesa sanitaria; le iniziative di devoluzione a comuni e province, di competenze e poteri ad oggi in capo alla Regione; il superamento delle gestioni commissariali; la riforma della burocrazia etc.

Udc e Mpa proporranno, per un’ampia condivisione, spunti per una stagione di radicali riforme del sistema regionale che i gruppi parlamentari e le delegazioni di governo porteranno avanti.

Gli organi dei rispettivi partiti saranno chiamati a decidere la forma di collaborazione che s’intenderà dare a questa rinnovata intesa tra Mpa e Udc

Anonimo ha detto...

"e che presto (a settembre) ci potrebbe essere qualche "uscita" clamorosa che potrà dare il la al "CENTRO""......
ti sei sbagliato di una settimana.
adesso.... udeur e pd?

PS scusa se non ho scritto prima ma pensavo che ci volesse l'account

Anonimo ha detto...

Mi sa che se dovesse accadere, qualcosa del genere, Massimo Raso si incazzerebbe notevolmente.

Unknown ha detto...

In Sicilia con Cuffaro vivo, vegeto e attivamente impegnato in politica non può accadere quello che pensa Brunetto (e spero solo lui!) ovvero che UDC,MPA, UDEUR e PD siano alleati!
Ma perchè non vi rassegnate?
State stretti nell'allenza di CentroDestra? Prendetene atto, cambiate strategia....
Ma Lombardo (confermando in ciò un mio antico giudizio, ovvero di essere una riedizione sicilianista di un certo buttanisimu politico) non può un giorno di "di guardare con attenzione al PD" e un giorno di allearsi ancor di più con Cuffaro.....
C'è schizofrenia in questo, oppure c'è un offrirsi l migliore offerente!

Anonimo ha detto...

Udeur: Non siamo soli a sostenere l'idea che un nuovo centro è possibile"

Difendere le nostre radici e coltivare progetti politici in sintonia con i nostri valori credo sia una ambizione legittima per qualsiasi forza politica. Del resto, non mi pare che l'Udeur sia da sola nel sostenere l'idea che un nuovo centro è possibile". Lo afferma in una nota Nuccio Cusumano (Udeur). "Che il berlusconismo sia ormai al capolinea è opinione ormai diffusa all'interno dello stesso centrodestra - prosegue Cusumano - ma anche nel centro-sinistra, il Partito democratico non è l'approdo di tutte le forze che attualmente fanno parte dell'Unione".

"Allo stato - spiega l'esponente del'Udeur - è difficile immaginare equilibri diversi da quelli attuali. Ma se questo bipolarismo ha ormai fatto il suo tempo, non è da escludere in futuro la possibilità che, anche per effetto di una nuova legge elettorale, gli scenari e gli interlocutori possano cambiare rispetto a quelli attuali. E il progetto dei Popolari-Udeur è, in prospettiva, quello di arrivare ad una forza politica che nasca e sia tenuta insieme dall'omogeneità delle sue componenti, dalla condivisione di valori e linee politiche. In una parola, il nostro obiettivo è quello di garantire la governabilità del Paese. E non, come avviene oggi per effetto di una legge elettorale quantomeno discutibile, un soggetto politico che, come le attuali coalizioni, sia tenuto insieme esclusivamente dall'aritmetica dei voti".

11 agosto 2007

Anonimo ha detto...

X Massimo Raso
pubblico una risposta che Giovanni Tagliaia ha dato a Nicola assenzo, nel blog di Massimo D'Antoni:

Caro Nicola,
non so dove militi ma non è che abbia grande importanza x me.
Ma, se sei un osservatore attento della Politica, potrai notare che c'è grande fermento al centro e non sono distanti le posizioni dei Rutelliani della Margherita (anche le mie anche se non sono Rutelliano ma Mariniano) e l'On. Lombardo (MPA) e Casini.
Giovanni Tagliavia

dal comunicato del senatore, dalle dichiarazioni di nicola, di Giovanni etc, non mi sembra, che io sia il solo a pensarla così.... strategia?

Anonimo ha detto...

per ritornare al discorso principale:

Berlusconi ha in mente un possibile scenario di elezioni anticipate e, da grande organizzatore qual è (questo non possiamo negarlo), si muove di conseguenza. Ha perso le elezioni per 24mila voti e stavolta cerca di allargare il più possibile il consenso intorno al centrodestra.
E qui entra in gioco la figura di Michela Vittoria Brambilla. Fino ad oggi è stata un’invenzione di Berlusconi, ciò non toglie che possa diventare anche altro, ma per il momento dovrebbe pesare meglio la sua effettiva forza e crescere in autonomia. Il suo ruolo è quello di organizzare i circoli, portare un pezzo importante di società civile vicino alla politica. È uno schema usato anche da altre formazioni, in vario modo: i Ds usano le associazioni, i sindacati e le feste dell’Unità, a destra esistono da anni circoli e fondazioni di varia ispirazione, i Verdi si rivolgono alle associazioni ambientaliste, i neocomunisti fanno riferimento ai centri sociali e al mondo noglobal, i post-democristiani dialogano con una rete di associazioni cattoliche. Forza Italia ha bisogno di una sua rete non-politica, non può dialogare in modo intermittente con la società.
Tutto questo non significa la fine di Forza Italia. è possibile cambiare nome a Forza Italia, ma è rischioso.

Unknown ha detto...

Giovanni Tagliavia risponde da sè, ma non credo che la mia posizione sia minoritaria!

Nicola Assenzo ha detto...

Mai dire mai...
Carmelo ha spiegato meglio di me quello che si prospetta nel futuro imminente...

Unknown ha detto...

Dalla serie "noi non scegliamo mai... definitivamente, e così galleggiamo sempre!"
Io sono "partigiano", tifoso, parziale e dichiaratamente di Centro Sinistra... sostanzialmente scifiato di alchimie e balletti vari: amo la chiarezza delle posizioni e posizioni che discendono da programmi, scelte e interessi definiti.
Perdonatemi sono fatto così!

Anonimo ha detto...

Io sono "partigiano", tifoso, parziale e dichiaratamente di Centro Sinistra... LEVA IL CENTRO

Anonimo ha detto...

«Un cantiere per la questione cattolica»
Il presidente della commissione Agricoltura del Senato, Nuccio Cusumano: «Il partito di cattolici? Si può fare, ma ognuno deve mettersi in discussione. Bisogna navigare in mare aperto e riflettere sulle alleanze»

Senatore Cusumano, nascerà davvero la casa politica dei cattolici? «Il dibattito sul cattolicesimo politico in Italia riconferma la centralità della questione cattolica, delle istanze valoriali insite nella dottrina sociale della Chiesa. Non può sfuggire a nessuno l’esigenza di un dibattito a tutto campo, che non deve solo puntare alla casa comune dei cattolici ma a recuperare nel Paese la centralità di una politica dei valori, smarrita rispetto a derive culturali di stampo radicale che non aiutano la comprensione del ruolo avuto dal cattolicesimo nella nostra storia. L’Udeur, quindi, si pone al centro di una interlocuzione, nella certezza di trovare, nel percorso politico-culturale che rimetta al centro la questione cattolica, tanti pezzi di classe dirigente oggi disseminata nella Cdl e nell’Unione». A quali condizioni tale percorso può avere successo? «Il partito di cattolici si può fare, ma dipende dal ruolo che giocheranno in questo progetto alcuni leader, che devono rinunciare alle loro attuali leadership e mettersi in discussione per aprire un cantiere vero. Un cantiere che non può essere la somma delle classi dirigenti di alcune forze politiche, come dell’Udc o dell’Udeur. I partiti di Mastella e di Casini devono invece diventare, insieme ad altri soggetti impegnati nel territorio, i “comitati di coordinamento” di un’iniziativa più vasta. Serve un cambio di passo, c’è bisogno di costituire le condizioni affinché si riparta daccapo, rompendo le attuali solidarietà politiche. Anche nella mia regione, in Sicilia: non immagino un’alleanza con l’Udc e con l’Mpa che parta dal dato acquisito del rapporto con i partiti della Cdl. Dobbiamo invece, ripeto, andare ad esplorare una nuova fase del nostro impegno politico, partendo proprio dalla costituzione di un cantiere politico nuovo e da una riflessione sulle alleanze. Non possiamo cioè andare in controtendenza rispetto alla definizione degasperiana della Dc: un partito di centro che guarda a sinistra. Noi diciamo: un grande partito di centro, radicato nel territorio, che si allea con un Pd in formazione disposto a dialogare con i moderati». Non teme che Pd e Pdl possano schiacciare il piano centrista? «Vedo la tendenza a bipartitizzare il Paese. Se così è, i centristi di impronta post-dc devono avviare subito il cantiere per una nuova idea di politica organizzata, che non deve essere vista in termini di terzopolismo, ma diventare l’occasione per consentire a chi vuole stabilizzare il governo del Paese di fare un’alleanza con quest’area di centro». Mastella sostiene che si può testare il Centro per le Europee 2009. «Certo. Mastella con coraggio e generosità ha da tempo avviato un’iniziativa per la ricomposizione del centro, ma non in chiave nostalgica. Vedo un desolante rosario di sigle e di simboli che snaturano la storia dc e svuotano la nobiltà di un percorso culturale che ha reso grande e di respiro europeo la cultura democratico-cristiana. Dobbiamo dare tutti grande prova di maturità e Mastella ha spiegato in cosa consiste: andare in mare aperto con un nuovo percorso per costruire una cosa più grande, senza una preventiva occupazione di spazio e di ruoli».

(28-08-2007)

Nicola Assenzo ha detto...

Spero che questi auspici, da buoni propositi diventino presto reali e concrete prese di posizione, per la costituzione di un forte centrismo che all'alternanza del bipolarismo, riesca a dare una stabilità che fino ad oggi è mancata a causa della discontinuità e all'opposta programmazione delle uniche 2 alternative di oggi.

Nicola Assenzo ha detto...

Spero che questi auspici, da buoni propositi diventino presto reali e concrete prese di posizione, per la costituzione di un forte centrismo che all'alternanza del bipolarismo, riesca a dare una stabilità che fino ad oggi è mancata a causa della discontinuità e all'opposta programmazione delle uniche 2 alternative di oggi.

Unknown ha detto...

L'anonimo mi invita a "levare il centro"...mah!
Pensa che ci sono dei miei (ex?) compagni che accusano me e quelli che vogliono costruire il PD di una deriva centrista!
Per quello che mi riguarda possiamo abolire tutte le etichette e ripartire dalle questioni: che diciamo su GLOBALIZZAZIONE, EUROPA, ECONOMIA E LAVORO, WELFARE,DONNE, AMBIENTE..... e poi raggruppiamo (sulla base delle scelte) i vari aggregati....
A me viene il dubbio che quando qualcuno dice di ispirarsi alla dottrina sociale della Chiesa (in teoria, ma solo in teoria) non dovrebbe essere molto lontano da chi dice "ripartiamo dagli ultimi"....
Ma siamo tutti d'accordo su LIBERO STATO IN LIBERA CHIESA e sui valori acquisti da tempo e fatti propri persino dalla DC e che adeso sembrano essere messi in discussione.

... la discussione è lunga, Caro Anonomo, vuoi togliermi il centro? Non mi offendo, contento tu...

Anonimo ha detto...

Migro in questo blog a bassa frequenza di anonimi, in attesa che Massimo D. si decida a fare pulizia nel suo. (Peraltro, evocare l'esigenza di nuove forme di politica all'insegna dell'anonimato è già un bel programma). Vado subito al punto. Sento spesso e leggo dell'esigenza di creare un partito dei cattolici. Detta così sembra una cosa ovvia e quindi via a discutere se questo partito deve essere costituito da UDC,Udeur,MPA, più o meno FI etc. in tutte le combinazioni possibili. Dando per scontato che il partito dei cattolici si contrapporrebbe a quegli altri che stanno dall'altra parte e che cattolici non sarebbero. Quindi essere cattolico dovrebbe essere sinonimo di adesione al centrodestra. Ma è così? Non mi pare, tranne che non mi sia perso qualche decennio di storia, che esista uno specifico cattolico dell'economia, della storia, delle relazioni internazionali, della sociologia, delle scienze finanziarie, dell'organizzazione industriale, etc. Per lo meno non mi pare ci siano saperi utilizzati nell'esercizio dell'ars politica subordinati ad un atto di fede che siano peculiari dei cattolici ed esclusi a quanti cattolici non sono. Che io sappia la convinzione che una scelta religiosa debba tradursi in politica è tipico degli integralismi e non mi pare che quanti si prodigano per la creazione di una casa comune dei cattolici vogliano percorrere le orme di Bin Laden o dei Taliban. La verità è che l'opzione non è tra partito dei cattolici e partito dei non cattolici, bensì tra cattolicesimo conservatore (o moderato, che è più soft) e cattolicesimo progressista. Perché solo i miopi o gli ipocriti possono fare finta di non sapere che la spaccatura non è tra cattolici e non, bensì all'interno stesso dei cattolici. Non per niente della storia del cattolicesimo c'é anche il fiancheggiamento a personaggi come Mussolini, il Caudillo o Augusto Pinochet, di nota fede cattolica, o noti mafiosi e stragisti cui non sono state mai negate le esequie in chiesa, che invece si negano al povero Welby. Quindi, invece di tirare la giacca al prete non sarebbe più proficuo confrontarsi con progetti politici comprensibili e su quelli chiedere i consensi? Non mi pare che Casini, Mastella Cuffaro o..Berlusconi abbiano un canale privilegiato con lo Spirito Santo, tranne che non mi sia perso qualche ANSA al riguardo.

Nicola Assenzo ha detto...

Per quanto mi riguarda io auspico per il "CENTRO" più che per un partito di cattolici... infatti penso sia sbagliato pensare che i cattolici in quanto tali debbano riunirsi sotto lo stesso segno politico sol perchè della stessa religione. Ma non per questo la cristianità non deve smettere di essere uno dei principi cardini che unisce i moderati.
La politica deve fare le sue scelte, che per chi è cattolico, dovrebbero essere legate al buon senso che la religione impone, nel senso che come c'è il Diritto e la morale, ci deve essere la politica e la religione...